Oggi la Corea del Nord ha confermato ufficialmente per la prima volta che le sue truppe sono state dispiegate in territorio russo per aiutare le forze russe a riprendere il controllo della regione di Kursk, conquistata dalle forze ucraine nell'estate del 2024. La notizia, pubblicata dall'agenzia di stampa nordcoreana KCNA, segna un momento cruciale nella guerra in corso in Ucraina e fa temere un'ulteriore escalation del conflitto. Il Presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato la Corea del Nord per il suo sostegno.
Secondo un rapporto della KCNA, i soldati nordcoreani hanno combattuto a fianco delle truppe russe nella regione di Kursk, vicino al confine ucraino. Quest'area è stata conquistata dalle forze ucraine nell'estate del 2024 in un'offensiva a sorpresa progettata per indebolire le posizioni russe e dimostrare la capacità dell'Ucraina di condurre una guerra direttamente sul territorio russo. Tuttavia, la Russia ha contrattaccato nelle ultime settimane e il 26 aprile 2025 il Cremlino ha annunciato di aver completamente "liberato" la regione di Kursk dalle forze ucraine.
La Corea del Nord ha sottolineato nella sua dichiarazione che i suoi soldati hanno svolto un ruolo chiave nel "ripristino dell'integrità territoriale della Russia". Questo aperto sostegno alla Russia da parte di Pyongyang è visto come una prova della crescente cooperazione militare tra i due Paesi, entrambi sottoposti a sanzioni da parte del cosiddetto Occidente. In risposta a questa assistenza, il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato il leader nordcoreano Kim Jong-un e le truppe dell'Esercito Popolare Coreano. Putin ha elogiato il loro "eroismo, l'eccellente addestramento e la determinazione" con cui hanno combattuto "fianco a fianco con i soldati russi" e difeso la Russia "come loro patria".
La notizia del dispiegamento di truppe nordcoreane ha scatenato immediate reazioni sulla scena internazionale. L'AFP ha riportato oggi che il Cremlino ha espresso la disponibilità a negoziare con l'Ucraina per porre fine al conflitto, in contrasto con la retorica più dura degli ultimi mesi. Allo stesso tempo, però, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma, ha lasciato intendere che Zelensky potrebbe essere disposto a cedere la Crimea alla Russia, sebbene il Presidente ucraino abbia ripetutamente rifiutato una simile mossa. Questa osservazione di Trump ha scatenato speculazioni su un possibile cambiamento della politica statunitense nei confronti del conflitto.
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