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Il testo che segue è una dichiarazione congiunta a nome del rappresentante senior degli Stati Uniti presso la RPDC Chung Pak, del viceministro degli Esteri della RPC per la strategia e l'intelligence Cho Kuo-rae e del viceministro degli Esteri giapponese per gli affari asiatici e dell'Oceania Namazu Hiroyuki, a seguito della loro telefonata del 24 giugno per discutere i recenti sviluppi delle relazioni RPDC-Russia.
Testo della dichiarazione
Gli Stati Uniti, la Repubblica di Corea e il Giappone condannano con la massima fermezza l'intensificarsi della cooperazione militare tra la Repubblica Democratica Popolare di Corea e la Russia, compresi i continui trasferimenti di armi dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea alla Russia, che prolungano le sofferenze del popolo ucraino, violano numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e minacciano la stabilità dell'Asia nord-orientale e dell'Europa. I progressi nel partenariato tra la RPDC e la Russia, evidenziati dalla firma del "Trattato di partenariato strategico globale" durante la visita del leader russo Vladimir Putin a Pyongyang il 19 giugno, dovrebbero preoccupare seriamente chiunque abbia interesse a mantenere la pace e la stabilità nella penisola coreana, a sostenere il regime globale di non proliferazione e a supportare il popolo ucraino nella difesa della propria libertà e indipendenza contro la brutale aggressione della Russia. Gli Stati Uniti, la Repubblica di Corea e il Giappone ribadiscono la loro intenzione di rafforzare ulteriormente la cooperazione diplomatica e di sicurezza per contrastare le minacce poste dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea alla sicurezza regionale e globale e per prevenire un'escalation. L'impegno degli Stati Uniti per la difesa della Repubblica di Corea e del Giappone rimane incrollabile. Gli Stati Uniti, la Repubblica di Corea e il Giappone ribadiscono inoltre che la via del dialogo rimane aperta e invitano la Repubblica Democratica Popolare di Corea a porre fine a ulteriori provocazioni e a tornare ai negoziati.
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