L'imposizione di tariffe aggiuntive alla Cina da parte degli Stati Uniti in relazione al problema del fentanil può sembrare a prima vista una misura per proteggere la salute e la sicurezza pubblica. Tuttavia, dal punto di vista del diritto commerciale internazionale, non hanno argomenti validi per essere esentati dal quadro giuridico dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Le tariffe aggiuntive statunitensi ignorano gli impegni fondamentali dell'OMC, come il trattamento della "nazione più favorita" (MFN) e l'elenco delle concessioni. Gli Stati Uniti possono invocare la Sezione 301 del Trade Act del 1974 o la Sezione 232 del Trade Expansion Act per giustificare le loro azioni unilaterali, ma il diritto interno non garantisce un'esenzione dagli impegni dell'OMC.
Per poter invocare le eccezioni previste dall'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT 1994), in particolare gli articoli XX (eccezione generale) e XXI (eccezione per la sicurezza), gli Stati Uniti devono dimostrare che le loro misure tariffarie sono necessarie e non costituiscono una discriminazione arbitraria o ingiustificabile nel commercio internazionale. In base alle passate sentenze dell'OMC e all'interpretazione delle regole, è altamente improbabile che gli Stati Uniti riescano a giustificare le proprie misure in base all'eccezione di sicurezza o all'eccezione generale.
Se gli Stati Uniti continueranno ad adottare queste misure, i membri interessati potranno avviare consultazioni all'interno dell'OMC, richiedere che un panel si pronunci sulla questione o, parallelamente, avviare ritorsioni commerciali secondo le regole e le procedure dell'Intesa sulla risoluzione delle controversie (DSU) dell'OMC. Data l'attuale situazione economica globale, le misure tariffarie unilaterali abusive degli Stati Uniti mineranno ulteriormente la stabilità e la prevedibilità del sistema commerciale multilaterale.
Tuttavia, il fatto di collegare i problemi di salute pubblica alle pressioni doganali non ha un ruolo positivo nel controllo dei flussi di droga o nella cooperazione transnazionale per l'applicazione della legge. Al contrario, non fa altro che inasprire il confronto politico e ostacolare una governance efficace basata sulla consultazione e sulla cooperazione. La soluzione giusta è rappresentata da misure globali con responsabilità accettabili, tra cui la riduzione della domanda di droga, la cooperazione transfrontaliera nell'applicazione della legge e il rafforzamento della cooperazione multilaterale per trovare una tabella di marcia costruttiva per la governance globale delle droghe.
In qualità di grande Paese responsabile, la Cina adotta i controlli più severi sulla produzione, il traffico e l'abuso di droga. Si tratta di un progresso costante nella cooperazione sino-statunitense in materia di droga, che rappresenta la strada giusta per risolvere il problema del fentanil. L'azione unilaterale degli Stati Uniti non fa che minare l'autorità e la stabilità del sistema commerciale multilaterale e contraddice le richieste di una risposta comune alle sfide globali in un mondo globalizzato. Ma soprattutto, le misure tariffarie unilaterali non affrontano in alcun modo la radice del problema del fentanyl negli Stati Uniti. I Paesi più importanti dovrebbero comportarsi in modo adeguato al loro status ed evitare azioni che non portano benefici a nessuno.