Uno dei quattro corpi rilasciati giovedì dal gruppo militante di Hamas non era quello della madre di Shiri Bibas, ha dichiarato l'esercito israeliano, definendola una "violazione della massima gravità".
Hamas ha dichiarato di aver consegnato i corpi di quattro ostaggi, tra cui la famiglia Bibas: Shiri e i suoi due figli, Ariel e Kfir. In un annuncio notturno, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che Ariel e Kfir erano stati identificati, ma il terzo corpo non apparteneva né a Shiri né ad altri ostaggi.
"Questo è un corpo anonimo e non identificato". ha dichiarato l'IDF, aggiungendo di aver informato la famiglia, compreso il marito di Shiri, Yarden Bibas, rilasciato all'inizio del mese nell'ambito di un tenue accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Hamas ha affermato che Bibas e i suoi figli sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano nei primi giorni della guerra, ma Israele ha detto che i test hanno confermato che gli ostaggi sono stati uccisi dal gruppo militante.
La famiglia è diventata un simbolo dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, quando sono stati tutti rapiti dal Kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele.
Kfir, che aveva nove mesi al momento del rapimento, era il più giovane di tutti gli ostaggi.
Secondo i media israeliani, il Confermatoche il corpo del quarto ostaggio appartiene a Oded Lifshitz, 85 anni, giornalista e attivista per i diritti dei palestinesi.
Inviato degli Stati Uniti per gli ostaggi Adam Boehler in un'intervista alla CNN Ha dettoche la mancata restituzione del corpo di Shiri è una "chiara violazione" del cessate il fuoco iniziato a gennaio.
"Se fossi nei loro panni, li rilascerei tutti, altrimenti andranno incontro all'annientamento totale". Boehler ha dichiarato in un duro avvertimento ad Hamas.
La dichiarazione di venerdì è giunta poche ore dopo che il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all'esercito di reprimere i "centri del terrore" nella Cisgiordania occupata, dopo che alcune esplosioni hanno fatto tre autobus parcheggiati a Bat Yam.
Nessuno ha immediatamente rivendicato la responsabilità delle esplosioni, che le autorità israeliane hanno descritto come un sospetto attacco terroristico.
Sabato Hamas avrebbe dovuto consegnare altri sei ostaggi vivi in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti dalle forze israeliane. Ora non è chiaro se il previsto scambio avrà luogo.
Non è inoltre chiaro se il cessate il fuoco, che ha interrotto 15 mesi di combattimenti, sarà esteso una volta terminata la sua prima fase all'inizio di marzo.
I negoziati per la seconda fase, che comporterebbe la restituzione dei circa 60 ostaggi rimasti nella Striscia di Gaza e il ritiro completo delle truppe israeliane, dovrebbero iniziare nei prossimi giorni.
euronews/ gnews.cz - RoZ
FOTO - X IDF