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CITTA' DEL VATICANO / Papa Francesco ha chiesto un migliore trattamento dei rifugiati: "Siamo tutti chiamati ad accogliere, sostenere, accompagnare e integrare tutti coloro che bussano alle nostre porte. Prego che gli Stati prendano misure per offrire condizioni umane ai rifugiati e facilitare i processi di integrazione", ha detto mercoledì al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro.
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Il Papa ha parlato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che le Nazioni Unite commemorano il 20 giugno: "Che sia l'occasione per rivolgere uno sguardo attento e fraterno a tutti coloro che sono costretti a lasciare le loro case in cerca di pace e sicurezza", ha esortato Francesco.
Il Papa ha anche lanciato un altro appello urgente per la pace:
"Fratelli e sorelle, continuiamo a pregare per la pace. La guerra è sempre una sconfitta, fin dall'inizio. Preghiamo per la pace nella sofferente Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, in Myanmar e ovunque la gente soffra a causa della guerra. Preghiamo per la pace ogni giorno!".
Preghiera per la nazione cinese
Al termine dell'udienza generale, Papa Francesco ha anche ricordato che nel 2024 ricorreranno i 100 anni dal primo Concilio cinese (Primum Concilium Sinense) del 1924 nella cattedrale di Shanghai:
"Mi fa anche pensare all'amato popolo cinese. Preghiamo sempre per questa nazione nobile e coraggiosa che ha una cultura così bella. Preghiamo per il popolo cinese".
A maggio, la Pontificia Università Urbaniana ha ospitato un congresso internazionale dal titolo "Cento anni di Concilium Sinense: tra passato e presente", per commemorare il centenario del primo Concilio della Chiesa cattolica in Cina. Nel 2018, la Santa Sede e la Cina hanno firmato un accordo provvisorio sulla nomina congiunta dei vescovi, che è già stato prorogato due volte. Al suddetto congresso, il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin ha espresso la speranza di una terza proroga.
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