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CITTA' DEL VATICANO - La Conferenza canadese dei vescovi cattolici afferma di "rimanere impegnata a camminare in solidarietà" con le popolazioni indigene mentre il Canada segna due anni dallo storico "pellegrinaggio penitenziale" di Papa Francesco per la guarigione e la riconciliazione.
Due anni dopo lo storico "pellegrinaggio penitenziale" Papa Francesco in Canada, dicono i vescovi del Paese "rimanere impegnati a camminare in solidarietà e ad ascoltare le esperienze dei popoli indigeni per guidare la strada da percorrere".
In una lettera al "Popolo di Dio", i vescovi affermano di continuare a riflettere "sul profondo dolore espresso da Papa Francesco per l'impatto devastante del sistema delle scuole residenziali sulle comunità indigene e sul viaggio di riconciliazione e guarigione che abbiamo intrapreso insieme".
Iniziative di riconciliazione e guarigione
I vescovi sottolineano anche alcune iniziative che la Chiesa in Canada ha intrapreso dopo la visita del Papa.
Il primo riguarda il sostegno finanziario alle priorità indigene: i vescovi si sono impegnati a raccogliere trenta milioni di dollari canadesi in cinque anni per progetti volti a promuovere la guarigione e la riconciliazione. Più della metà di questa somma è già stata raccolta, con fondi destinati a iniziative mirate alle comunità indigene locali e supervisionate dal Fondo per la riconciliazione indigena.
I vescovi si sono inoltre impegnati a un "approccio trasparente" ai documenti missionari, sacramentali e funerari e ad altra documentazione. "Papa Francesco ha sottolineato l'importanza di rivelare e riconoscere la verità sulle ingiustizie storiche subite dai sopravvissuti alle scuole residenziali e dalle loro famiglie", ha dichiarato adicono i vescovi, aggiungendo: "La verità deve precedere la riconciliazione".
Infine, i vescovi hanno riconosciuto che "in tutto il Paese si stanno svolgendo molte conversazioni difficili sul nostro doloroso retaggio". I vescovi riconoscono che "questo profondo desiderio di verità e trasparenza risiede innanzitutto nelle comunità indigene e nei sopravvissuti alle scuole residenziali" e incoraggiano le diocesi e tutti i cattolici a sostenere le comunità indigene locali nella loro ricerca della dolorosa storia delle scuole residenziali.
La via della riconciliazione e della speranza
Nella conclusione della lettera, i vescovi ricordano l'appello di Papa Francesco alla Chiesa canadese affinché intraprenda "un'azione decisiva" e si assuma un "impegno irreversibile per il nuovo cammino che stiamo forgiando" con le popolazioni indigene del Canada.
"Dobbiamo percorrere insieme il cammino della riconciliazione e della speranza", affermano i vescovi. "Per questo continueremo ad ascoltare i sopravvissuti e le comunità indigene e a sostenerli in questo cammino".
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