Intervista con un sopravvissuto all'esplosione della bomba atomica di Hiroshima, co-presidente della Fondazione giapponese Nihano Hidankyo e vincitore del Premio Nobel per la Pace 2024. Mimaki racconta il suo incontro con Papa Francesco in Giappone nel 2019 e invita tutti i leader mondiali a impegnarsi per l'eliminazione delle armi nucleari.
Edifici distrutti. Tabula rasa. Così da vedere il mare dove prima c'era la città sullo sfondo. Questo è un ricordo indelebile che rimane nel cuore di un bambino di tre anni, testimone di un evento terribile e inimmaginabile che purtroppo è accaduto. È un ricordo che Toshiyuki Mimaki condivide con L'Osservatore Romano. Oggi ha 82 anni e da quel giorno, il 6 agosto 1945, quando la bomba atomica distrusse Hiroshima, la sua città, non ha mai smesso di pensare a quel giorno che ha cambiato la storia dell'umanità, ma prima ancora ha distrutto la vita di decine di migliaia di persone.
Pochi giorni fa, il 10 dicembre, Mimaki ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace a Oslo. Lo ha fatto in qualità di co-presidente della Nihon Hidankyo che ha lottato coraggiosamente e instancabilmente per il disarmo nucleare sin dalla sua fondazione nel 1956. La Fondazione Giappone riunisce hibakushacioè coloro che sono sopravvissuti al doppio attacco atomico americano su Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il coinvolgimento della Fondazione Nihon Hidankyo si basa proprio sulla forza della testimonianza, sul potere gentile della narrazione. Questo valore è stato riconosciuto anche dal Comitato norvegese per il Nobel che, nell'assegnare il premio, ha dichiarato che "tutti noi abbiamo il dovere di adempiere alla missione di hibakusha. La loro bussola morale è la nostra eredità. Ora tocca a noi. Gli sforzi per il disarmo richiedono appelli pubblici urgenti".
All'approssimarsi della Giornata Mondiale della Pace, Toshiyuki Mimaki risponde alle nostre domande e, soprattutto, riconosce di essere l'erede degli "sforzi dei suoi predecessori" che hanno istituito la Fondazione Nihon HidankyoChi, come lui, è sopravvissuto all'evento inenarrabile che ebbe luogo in quella mattina di agosto di 79 anni fa. "All'età di tre anni", racconta, "mia madre, mio fratello minore e io siamo stati colpiti dalle radiazioni della bomba mentre cercavamo nostro padre, che lavorava per le ferrovie di Hiroshima.
Molte persone morirono e gli edifici scomparvero tra le fiamme, tanto che si poteva vedere fino al mare. Mio fratello è attualmente in cura per un cancro al cervello. Per quanto sia difficile rivivere queste immagini nella mia mente, condividere l'esperienza è il cuore della missione. Hibakusha: ricordare la tragedia in modo che non si ripeta mai più. È un compito più che mai urgente. Purtroppo, tra qualche anno, nemmeno gli ultimi sopravvissuti alla bomba atomica saranno più tra i vivi. Cosa si può fare, dunque, per mantenere viva la memoria per le generazioni future? "La città di Hiroshima", spiega, "si è assunta il ruolo di tramandare la testimonianza dei sopravvissuti e ha creato un sistema di educazione dei giovani come messaggeri".
Per Mimaki, il ruolo svolto da Papa Francesco a favore del disarmo nucleare è molto importante. "Ho incontrato il Papa quando è venuto a trovarci", ricorda, "mi ha dato una medaglia in una custodia rossa. Gli ho chiesto di lavorare per l'eliminazione delle armi nucleari. Conservo una fotografia di quel giorno". A fronte di questo impegno contro le armi nucleari, mai prima d'ora si era parlato così tanto del possibile uso di bombe atomiche e persino della possibilità di un conflitto nucleare.
Una follia per chi, come Toshiyuki Mimaki, rivive ancora l'orrore di quel giorno in cui la bomba fu usata per la prima volta contro la popolazione civile. "Se fossero state usate le armi nucleari", commenta amaramente, "ciò avrebbe significato la fine dell'umanità. Per questo chiedo ai governanti dei Paesi che possiedono armi nucleari di impegnarsi per la loro eliminazione". Il leader Nihon Hidankyo è particolarmente preoccupato per la situazione a Gaza e in Ucraina. Il Presidente russo Putin", ricorda con trepidazione, "ha abbassato il livello del limite delle armi nucleari in modo che possano essere usate in qualsiasi momento. È una situazione spaventosa. Venite tutti a Hiroshima e Nagasaki a visitare il museo della bomba atomica! Vedrete quanti danni possono fare le armi nucleari alle persone.
Alessandro Gisotti
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